CONCERTO DI NATALE 2008

22 dicembre 2008 ore 20.30
Duomo di Trento

CORO FILARMONICO TRENTINO
ENSEMBLE “GIROLAMO FRESCOBALDI”
organo, Enrico Bissolo
direttore, Sandro Filippi

Soprani
Rosalina Bressan, Veronica Ciurletti, Enrica Compri, Barbara Lombana, Paola Lunelli, Gloria Mambelli, Marion Pernter, Maria Donata Sbabo, Biancamaria Vesentini

Contralti
Elena Bortolazzi, Leda Fattori, Cristina Furlani, Elisabetta Franco, Irene Frigo, Eleonora Luoni, Cristiana Pilotto, Dania Tosi

Tenori
Loris Castellani, Massimo Corsini, Diego Filippi, Egidio Floriani, Paolo Sartori, Enrico Usai, Matteo Valbusa

Bassi
Riccardo Conti, Daniele Gretter, Gianni Martinelli, Roberto Sommovigo, Enrico Visentini, Emanuele Vignola, Attilio Zottele
Brevi note al programma

Il tradizionale brano Adeste fideles viene proposto nella elaborazione per coro e ottoni dell’autore contemporaneo H. D. Wolf. Alla introduzione affidata ai soli fiati, seguono quattro quadri per il coro, che espone all’unisono il tema natalizio, mentre gli ottoni realiz-zano delicate variazioni in contrappunto: il tutto sostenuto dal suono dell’organo.
Il canto Resonet in laudibus, armonizzato da J. Gallus (1550-1591), è caratterizzato dalla melodia dal sapore arcaico, eseguita su andamento accordale delle voci che si alternano con gli strumenti. La stessa melodia viene ripresa da M. Praetorius (1571-1621) ma con un testo differente, Singt, ihr lieben Christen all. Lo stile, in questo caso, è più articolato e le cinque voci si muovono contrappuntisticamente nel corso del brano, per concludere tutte assieme, in omoritmia, sul testo “grande è il suo nome”. Praetorius è anche l’autore della carola tedesca, per solo coro a cappella, Es ist ein Ros entsprungen, che attinge alla simbologia tardo medioevale. La celebre melodia viene riproposta una seconda volta nella versione per voce e fiati, nella elaborazione del compositore contemporaneo H. Paulmichl. Two Trumpet Tunes and Ayre, opera di H. Purcell (1659ca.-1695) è realizzata dagli ottoni con il sostegno delle percussioni; si evidenzia per il ritmo dinamico e incisivo e nel con-tempo maestoso, tipico della musica inglese di corte di quel periodo. L’organista tedesco J. Pachelbel (1653-1706) è autore dell’armonizzazione a otto parti del salmo Jauchzet dem Herrn. Le voci del coro si confrontano con gli ottoni in una scrittura tipica dello stile dei cori battenti della scuola veneziana. Alcuni versetti, realizzati dal solo organo, fungono da intro-duzione al successivo Magnificat, del medesimo autore, per coro misto e organo. Nella parte centrale del brano, il cantus firmus tratto dal tema gregoriano èaffidato al soprano mentre le altre voci si muovono in stile contrappuntistico. La composizione si conclude con un fugato sul Sicut erat. La Canzona n. 4 di G. Gabrieli (1557ca.-1612), viene eseguita dai soli ottoni. Appartenente al repertorio tardo rinascimentale, si distingue per la grandiosità della struttura armonica e contrappuntistica e per la potenza dei timbri, riportandoci ai fasti della repubblica veneziana. Fanno parte del tipico repertorio di corte i tre brani Bourrée – Air from Water Music – Hornpipe, di G. F. Händel (1685-1759). Le musiche, realizzate dagli ottoni, con il sostegno delle percussioni, ci conducono indietro nel tempo, quando i reali d’Inghilterra assistevano alle grandiose feste celebrative, con fuochi d’artificio e giochi sull’acqua, che si svolgevano lungo il Tamigi. Nel Nisi Dominus dell’autore sloveno J. K. Dolar (1620-1673), si può notare l’alternanza fra gli episodi solistici delle voci ed altri mo-menti in cui tutte le parti del coro si muovono insieme. L’organo sostiene le voci, realizzan-do il basso continuo. L’Amen è caratterizzato da un tipico fugato che ci conduce alla con-clusione del brano. La Suite per soli ottoni è una delle opere più conosciute del compo-sitore Th. Susato (1515ca.-1566ca.). La musica, dal carattere tipicamente descrittivo, si snoda attraverso cinque movimenti e viene proposta da un quintetto di soli ottoni, sostenuti dalle percussioni.

Salvatore de Salvo Fattor
Recensioni

Natale è una musica sublime
di Daniele Valersi

TRENTO. Il conerto natalizio svoltosi ieri in Duomo ha radunato sotto le volte della cattedrale di Trento un gran numero di persone, giun-te per partecipare ad un appuntamento che tradizionalmente è molto sentito dalla cittadinanza. La serata, come avviene ogni anno, è stata allestita con il sostegno dell’Adige e del Rotary Club Trentino Nord. Le musiche in programma sono state scelte tra quelle che me-glio rappresentavano la dimensione festosa e collettiva che la festa più importante dell’anno porta con sé: intensi brani corali, dal canto tradizionale natalizio fino alle meno fraquentate opere dei compositori sloveni J.Gallus e K.Dolar, realizzati con il supporto dell’organo positivo e dei timbri brillanti e vivaci di un gruppo di ottoni particolarmente in forma. Non mancavano brani per ottoni, da soli e col sos-tegno dei timpani, la cui alternanza con le voci ha vivacizzato e reso ulteriormente piacevole l’ascolto. Il Coro Filarmonico Trentino, for-mazione di recente fondazione che si propone obiettivi di eccellenza, mirando al contesto internazionale, con la direzione di Sandro Fi-lippi ha saputo conquistarsi l’attenzione e l’omaggio del numerosissimo pubblico, sottolineando tanto i contenuti emozionali (quando il caso lo richiede) quanto dispiegando con energia la piena emissione della voce, laddove occorre esprimere un sentimento di gioia trion-fale. E l’ensemble di ottoni “Girolamo Frescobaldi” non è stato da meno: con generoso spiegamento di varietà timbriche rendeva i toni e le caratteristiche particolari di brani scritti in differenti epoche, a partire dalò tardo rinascimento per giugere al pieno XVIII secolo. Il vi-vace complesso è costituito da Mario Caldonazzi e Augusto Righi alla tromba, Michele Fait al corno, Fabio Mattivi al trombone, Ro-berto Ronchetti alla tuba, Mirko Pedrotti ai timpani e Enrico Bissolo all’organo. Sono stati loro a dare l’avvio, introducendo il tema del tradizionale “Adeste fideles”, proseguito poi dai coristi che, scenograficamente, entravano cantando. Poi le aperte pagine di Pachelbel, ritmate e gioiose, e via di seguito tra le sonanti armonie degli ottoni che hanno affiancato il coro anche alla conclusione del programma. Una serata che tutti i presenti hanno gradito, per nulla stanchi del nutrito programma al termine del quale il pubblico si è unito al canto nell'”Adeste fideles” replicato come commiato.

“L’Adige – 24 ORE spettacoli – EVENTI” martedì 23 dicembre 2008 p. 13

Programma

RESONET IN LAUDIBUS
Elab. S. Drummond (contemporaneo)
Adeste fideles coro e ottoni

J. Gallus (1550-1591)
Resonet in laudibus coro e ottoni

M. Praetorius ( 1571-1621)
Es ist ein Ros entsprungen solo coro

H. Purcell (1659?-1695)
Two Trumpet Tunes and Ayre per soli ottoni

J. Pachelbel (1653-1706)
Jauchzet dem Herrn coro e ottoni
Versetti sul Magnificat I-II solo organo
Magnificat coro e positivo

G. Gabrieli (1557 ca-1612)
Canzona n. 4 per soli ottoni

G. F. Händel (1685-1759)
Bourrée – Air from Water Music – Hornpipe per soli ottoni

J. K. Dolar (1620-1673)
Nisi Dominus coro e positivo

Elab. H. Paulmichl (contemporaneo)
Es ist ein Ros entsprungen coro e ottoni

T. Susato (1515 -1565 ca.)
Suites per soli ottoni

M. Praetorius (1571-1621)
Singt, ihr lieben Christen all coro e ottoni

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